Omelia del Santo Padre Giovanni Paolo II al XVI Pellegrinaggio

Sabato 19 giugno - "Centro Fieristico" Macerata

1. “Io vado a prepararvi un posto” (Gv 14, 2).

Carissimi fratelli e sorelle, nel momento in cui vi disponete al vostro pellegrinaggio da Macerata a Loreto, la liturgia orienta il nostro pensiero verso quella Via che è il prototipo di ogni pellegrinaggio dell’uomo.

Cristo dice: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14, 6).

Quasi al termine della sua missione, Egli ripete ancora ai suoi discepoli: “Vado a prepararvi un posto”. “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre” (Gv 16, 28). Vado a prepararvi un posto!

 

2. La vita umana, la vita del credente, è un continuo pellegrinare. Un pellegrinare nella fede. Per questo la liturgia di oggi evoca anzitutto Abramo, che l’apostolo Paolo chiama “padre della nostra fede” (cf. Gal 3, 7).

Abramo è chiamato da Dio a mettersi in cammino: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre... Farò di te un grande popolo” (Gen 12, 1-2). La via di Abramo è via che attraversa le generazioni: da una famiglia, quella sua appunto, essa giunge ad un popolo. Dio ha scelto questo popolo. Lo ha scelto già in Abramo. La fede di Abramo è stata la risposta a questa chiamata di Dio. Essa doveva essere trasmessa di generazione in generazione come risposta alla chiamata di Dio: ecco il pellegrinaggio nella fede.

La meta del pellegrinaggio – di quello di Abramo prima e di Mosè poi insieme col popolo – è la Terra Promessa. Il pellegrinaggio ha la sua dimensione spaziale, ben visibile nella tradizione primitiva dei nomadi, dei popoli di pastori. Ma da questo riferimento spaziale emerge un’altra dimensione: Abramo segue la voce di Dio che lo chiama. Avanza pellegrinando nella direzione che Dio gli indica (cf. Gen 12, 4).

In questo modo colui che è “il padre della nostra fede” si fa annuncio di Colui che è il “compimento” di questa fede: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.

3. Il pellegrinare nello spazio implica fatica. Anche il pellegrinare nella fede comporta fatica. Per questo leggiamo oggi le parole dell’Apostolo nella Lettera ai Romani: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rm 12, 1).

Carissimi giovani, quanto attuale è questa esortazione all’inizio del vostro pellegrinaggio! Davanti a voi sono le ore del cammino notturno verso Loreto. La caratteristica di questo vostro camminare è proprio “il sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”; è questo “il vostro culto spirituale”.

E per questo il pellegrinaggio ha un senso profetico. Esso vi conduce per le strade del mondo, in mezzo a una geografia a voi ben nota, ma comporta anche un “uscire” dalla geografia nativa. L’Apostolo dice chiaramente: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente” (Rm 12, 2). 

Colui che rinnova le menti è lo Spirito di Verità. Cerchiamo di aprire a Lui lo spazio interiore del cuore “per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto” (Rm 12, 2). Il pellegrinaggio è stato sempre un’espressione dell’ascesa: salire con la mente e con il cuore a Dio. E molto attuale è questo invito dell’Apostolo: “Valutatevi in maniera da avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato” (Rm 12, 3).

4. Passiamo così dalla prospettiva del singolo a quella comunitaria. “Ciascuno”, “ciascuna” si mette in cammino – ma nello stesso tempo – “siamo un solo corpo in Cristo” (Rm 12, 5). Il vostro pellegrinaggio annuale da Macerata a Loreto è una particolare manifestazione di Chiesa. È la Chiesa stessa, infatti, che nella fede si fa pellegrina, così come pellegrino si fa ciascuno di noi nella comune fede della Chiesa. Per questo siamo insieme. Non siamo solo una somma di individui in cammino: siamo una comunità pellegrinante. Nella fede comune trova conferma e compimento la fede di ciascuno. È in questa comunità che ognuno di noi trova Cristo. Egli è là dove due o tre si uniscono nel suo nome (cf. Mt 18, 20): due o tre... e qui: decine, centinaia, migliaia.

All’interno di una tale comunità Cristo agisce in ciascuno. La comunità è necessaria affinché ciascuno e ciascuna si renda consapevole del dono che viene dallo Spirito Santo a servizio del bene comune (cf. 1 Cor 12, 7). L’Apostolo enumera diversi “doni” o carismi (cf. Rm 12, 6-8) e indica diverse vocazioni. Ci sono molte vie, come diverse sono le membra in un solo corpo: Molte vie che si incontrano in una Via.

5. Questa Via è Cristo. Egli è la Via perché è la Verità ed è la Vita.

All’inizio del vostro pellegrinaggio Egli desidera dirvi quello che disse ai suoi discepoli nel Cenacolo: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto” (Gv 14, 1-2).

Avviatevi, dunque, tenendo viva nel cuore la promessa del Signore: “Io vado a prepararvi un posto”.

6. Avviatevi, facendo vostra l’attesa di tutta la Chiesa, sempre in cammino sulle orme di Maria, verso l’incontro con Cristo. È questo il senso profondo del vostro pellegrinaggio, che vi pone nel solco di una tradizione secolare del popolo cristiano di queste terre, segnate in profondità dalla devozione a Maria.

Siate eredi della fede e della speranza della vostra gente.

Proprio sulle tracce di questo antico cammino di popolo è nato alcuni anni fa il vostro pellegrinaggio, crescendo di anno in anno e diventando una grande esperienza di comunione ecclesiale, con la partecipazione di diversi gruppi e movimenti, soprattutto Comunione e Liberazione. Questa è anche una buona circostanza per salutare qui, tra i concelebranti, Monsignor Giussani.

Carissimi giovani, sia il vostro pellegrinaggio un uscire da voi stessi per andare verso Cristo. Egli ha un posto preparato per voi. Anzi, è lui stesso il “posto” a cui il vostro cuore anela. Sì, cari giovani, anelate a Cristo, amate Cristo! Amatelo con tutto l’ardore del vostro cuore, con tutta la forza della vostra giovinezza.

Insieme con Lui, amate la Chiesa, che è il suo corpo e la sua sposa. Restate uniti ai vostri Vescovi, al Papa, accompagnando con la preghiera il loro ministero. Ascoltate i vostri Vescovi, accogliendone le indicazioni pastorali. Siate in sintonia con la Chiesa universale, ma anche attivamente e responsabilmente inseriti nella vostra Chiesa particolare.

È qui, infatti, nella Chiesa particolare in cui ciascuno di voi vive, che si rende presente il mistero della Chiesa universale. È qui che ciascuno di voi è chiamato a vivere concretamente la sua vocazione battesimale.

7. Consentitemi dunque di porgere il mio saluto affettuoso a questa Chiesa particolare di Macerata, “Civitas Mariae”, che oggi con tanto calore ci accoglie. Un grato pensiero rivolgo soprattutto al Pastore di questa Diocesi, il caro Mons. Tarcisio Carboni, che all’inizio della Santa Messa mi ha espresso, a nome di tutti voi, il più cordiale benvenuto. Saluto anche con fraterna venerazione i Vescovi delle Marche che hanno voluto essere presenti. Un saluto speciale al Vescovo di Loreto perché là, a questo Santuario, viene indirizzato il vostro cammino. Un pensiero deferente rivolgo pure al Signor Ministro, alle Autorità della Città e della Regione che ci onorano della loro presenza. Saluto infine i Sacerdoti, i Religiosi, le Religiose e i laici, specialmente quanti attivamente si prodigano nei vari ambiti e ministeri ecclesiali.

Il pellegrinaggio dei giovani si fonde, così, col grande pellegrinaggio della Chiesa maceratese e di tutta la Chiesa marchigiana, in cammino verso il primo Convegno Ecclesiale, previsto per il prossimo novembre. Con tale iniziativa, la Chiesa delle Marche ha scelto di imboccare decisamente la via della nuova evangelizzazione di questa regione, per contrastare il preoccupante fenomeno della secolarizzazione, e riportare Cristo nei cuori, nelle famiglie, nella cultura e nella società. Il Documento di lavoro, attualmente offerto alla riflessione di tutte le comunità ecclesiali, ha tracciato le prime linee di un percorso difficile e impegnativo, ma ricco di speranza.

8. Va’ avanti, con la benedizione di Dio, Chiesa maceratese. Va’ avanti con coraggio e fiducia, Chiesa delle Marche. I giovani che questa sera marciano verso Maria, sono il tuo futuro. Essi camminano con il loro entusiasmo giovanile, ma al passo con la comunità ecclesiale.

È dunque tutta la Chiesa delle Marche che spiritualmente li accompagna in questo pellegrinaggio al Santuario di Loreto, che il mio predecessore il Servo di Dio Giovanni XXIII vide “come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli” (Discorsi, messaggi, colloqui, vol. IV, 1962, pp. 560s.).

Camminate verso Maria. Camminate con Maria. Lasciatevi tenere per mano da Lei, come bimbi dalla Madre. Guardatela come la “stella” del vostro cammino. Fate riecheggiare nel vostro cuore il suo “fiat”. Il “sì” di Maria nell’Annunciazione fu necessario, perché il Verbo si facesse carne nel suo grembo e perché si facesse la nostra Redenzione. Il vostro “sì” è necessario, perché Cristo prenda possesso della vostra vita, e vi faccia apostoli del suo amore.

Maria, Vergine di Loreto, guidaci a Gesù. Maria, Vergine di Loreto, donaci il suo amore. Maria, Vergine di Loreto, donaci il suo Spirito di verità. La forza di questi giovani sia sorgente dell’entusiasmo e del sacrificio durante tutta questa notte pellegrinante. Amen.  

 

A conclusione della Santa Messa, il Papa ha rivolto un particolare saluto ai 50 mila giovani che stavano per compiere a piedi il pellegrinaggio notturno da Macerata a Loreto. Queste le sue parole.

Al termine di questa Celebrazione eucaristica desidero ringraziare i presenti per l’intensa partecipazione. L’itinerario di fede che state per compiere, carissimi giovani, accresca la vostra disponibilità interiore ad abbandonare le false sicurezze e i pesi superflui per seguire con entusiasmo e nella libertà il Signore che vi chiama.

Dal cammino di questa sera, il pensiero si rivolge spontaneamente al grande pellegrinaggio giovanile che, tra meno di due mesi, ci porterà a Denver, per l’ottava Giornata mondiale della gioventù. Rispondendo alle sfide urgenti del nostro tempo, che spesso tendono a disgregare la società in cui viviamo, il raduno mondiale dei giovani vuole essere segno e proposta di nuova unità, annunciando Cristo che ancora oggi proclama: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10). Durante il vostro pellegrinaggio notturno, fate in modo che queste parole del Maestro penetrino nel profondo del cuore e lo colmino di luce e di pace.

Ora affido a voi, cari giovani, la Croce che vi farà da guida nel vostro pellegrinaggio al Santuario di Loreto. Imparate dall’esperienza di questa notte a seguire, anche sulle strade del vostro quotidiano cammino, la Croce di Cristo, nella quale è salvezza, vita e risurrezione.

La Beata Vergine Maria, stella luminosa che annuncia il mattino della redenzione, vi accompagni sempre sulle strade della vostra esistenza.