42° Pellegrinaggio Macerata-Loreto

Perchè non condividere la gioia che abbiamo?

Una giornata con i volontari del servizio amplificazioneUna giornata intensa, piena di stupore e gratitudine, quella vissuta lo scorso 26 gennaio con i circa 150 volontari del servizio amplificazione del Pellegrinaggio, che, con alcuni familiari ed amici, si sono dati appuntamento a Taccoli di San Severino Marche. E’ il primo incontro conviviale rivolto a tutti, proposto da Valentino, volontario da molti anni. "Perché ho pensato di fare questo incontro? A volte ci vediamo e ci salutiamo di fretta. Mi sono detto: «perché non condividere la gioia che abbiamo?»” 

Il primo appuntamento è alle 12,15 nella chiesa di Taccoli, dove Mons. Giancarlo Vecerrica celebra la S. Messa. Nelle sue parole l’invito a riconoscere la novità, l’imprevisto che accade nella «presenza di Gesù, la sola che dà senso, luce, significato alla vita». Nell’invitare tutti a riconoscere la responsabilità e la bellezza del servizio svolto, Mons. Giancarlo sollecita i volontari a dare voce alla tecnica, rendendola umana, ad immedesimarsi con chi guida, con chi cammina, con chi è vicino, a testimoniare il metodo della comunione, a coinvolgere missionariamente persone nuove e ad alimentare la creatività e l’efficacia perché l’esperienza del pellegrinaggio diventi l’esperienza di tutto l’anno.

Alle 13,15 appuntamento a Villa Berta per il pranzo, che si prolunga fino al tardo pomeriggio. Un tempo accompagnato da canti, guidati da alcuni amici del coro, e brevi testimonianze come quella di Valentino, che condivide alcuni momenti significativi della sua esperienza di volontario, dalla iniziale proposta di un amico a cui aderisce fidandosi, alla scoperta che l’imprevisto può rappresentare una grande opportunità per sé e per coloro che incontri (leggi l’intervista a Valentino in un’altra pagina del sito). Anche Carlo interviene condividendo il suo lungo percorso da semplice pellegrino a volontario nel servizio amplificazione fino al servizio di accompagnamento dei disabili; Francesco esprime la gratitudine per la compagnia dei suoi amici e perché “c’è stato qualcuno che ci ha chiesto di dare un pezzo della nostra vita per qualcosa che davvero vale”. Il suo intervento si conclude nel ricordo di Stefano Capponi, un amico volontario scomparso da qualche tempo. Prima di lasciarci il grazie di cuore di Mons. Giancarlo ed il suo immancabile invito «siate pellegrini, non vagabondi!»