Il comandante in prima fila da 25 anni

LORETO - Tra le diverse testimonianze maturate in un quarto di secolo di storia riportiamo oggi quella di Marco Serafino, comandante della polizia municipale di Loreto. Una storia personale che si intreccia perfettamente con quella del pellegrinaggio visto che Serafino chiuderà la sua attività, dopo 25 anni di lavoro, proprio all'indomani del grande evento. Vale a dire che ha vissuto tutte le 25 edizioni di questa marcia di preghiera e devozione, tutte da protagonista. "Ricordo ancora oggi - dice - la prima edizione. Quando furono circa 300 gli studenti a rispondere all'appello di don Veccerica. Poi il pellegrinaggio è cresciuto anno dopo anno e, soprattutto, sono cresciuti i giovani entusiasti che vi hanno preso parte. Ora sono oltre 30.000 i partecipanti che mettono in fibrillazione due città. " Cosa è cambiato dai primi tempi? "Lo spirito è sempre rimasto lo stesso, sia da parte dei partecipanti che da chi, come noi, si prende cura dell'accoglienza. Posso dire che non ho più visto le persone che vennero nei primi anni che sono stati sostituiti oggi dai loro figli. Ecco il pellegrinaggio Macerata-Loreto ha visto partecipare due generazioni." Qual è il vostro compito? "Prima di tutto diciamo che lo svolgiamo come spirito di servizio, con il cuore, con un atteggiamento che va la di là dell'aspetto lavorativo. Il Comune di Loreto occupa una cinquantina di persone e tutte sono contente di farlo. Il nostro compito - prosegue - è quello di curare l'accoglienza. Personalmente l'ho fatto come un genitore che aspetta un figlio. E quanti giovani sono arrivati a Loreto anche con le piaghe ai piedi, cercando refrigerio nelle fontane, ma pieni di gioia e con gli occhi che brillavano. Per quanto ci riguarda nei giorni precedenti puliamo le strade, tagliamo le siepi, ci occupiamo dei bagni, puliamo la città, sistemiamo i vari pullman e deviamo la circolazione. Poi, come quest'anno visto il gran caldo, annaffiamo il percorso che dalle porte di Loreto porta fino alla Basilica. E il giorno dopo si tratta di ripulire di nuovo, in attesa dell'edizione dell'anno prossimo." Che non la vedrà più nelle vesti di comandante... "Vorrà dire che farò anch'io il pellegrino..."