Come invidio chi ha qualcuno da pregare fino a lunedì sera

Dalla newsletter di www.stranocristiano.it apprendiamo che sabato 11 giugno si terrà il XXVII “Pellegrinaggio a piedi” da Loreto a Macerata. Tra i partecipanti “anche il direttore più bravo che c'è del giornale più bello che c’è”. Via, fate uno sforzo, indovinate chi è. Sì, lui. Centoquaranta chili sgambettanti tra Loreto e Macerata? Figurarsi. Lui aspetta all’arrivo, Stadio «Helvia Recina» di Macerata. La cosa divertente è che il “Pellegrinaggio a piedi” solitamente è dedicato alla pace, una specie di Perugia-Assisi insomma. Tra poco ce lo ritroveremo tra quelli che chiedono il ritiro degli alleati dall’Iraq? Uhm, difficile. Vi pare che non riesca a conciliare questo e quello, sopra e sotto, sguincio e piatto, con qualcuna delle sue trovate cabarettistiche? In uno dei suoi ultimi pirotecnici tracchi s’interrogava retoricamente a questo modo, più o meno: “Se avessi una malattia curabile con cellule staminali embrionali, ricorrerei a quel tipo di terapia? Non so rispondere, non so cosa farei, come non so se confesserei sotto tortura”. E chi metteva in dubbio mai che, prima di sottoporsi alla terapia con frullato di embrioni-persona, il nostro avrebbe trascurato un alone di tentennamento? Chi avrebbe mai dubitato che al Signor Cazzimiei baluginasse una scintilluzza di scrupolo prima di vendere i nipotini ai suoi torturatori. L’uomo è quello che è, poveraccio – poi, se uno è cinico, può anche vederci lo spasso. I fedeli a piedi, la Madonna in spalla, “il direttore più bravo che c'è del giornale più bello che c’è” si leva il tovagliolo messo al collo come un bavaglino, si alza in un sinistro scricchiolìo dalla sua sedia al ristorante e col codazzo di leccaculi indigeni s’avvia verso lo stadio – uno spettacolo. E però col senso della presenza in scena. Esempiuzzo: l’editorialino sta per finire moscio? Zac, ti spara una criptocitazione, tale Barsanufio, uno che troverete certamente in qualche “Spigolature”, se avete tutte le annate della Settimana Enigmistica: l’autore delle Lettere ascetiche (ho tutte le annate della Settimana Enigmistica, fidatevi), quelle che iniziano con “se sei assalito da tribolazioni, o patisci penuria e persecuzione, o se devi sopportare pene fisiche o infermità, ringrazia Dio per tutto ciò che ti accade” e che finiscono con “non una sola cosa rimane costantemente nello stesso stato, ma tutto è sottoposto a mutare ed a corrompersi”. “A noi basta Barsanufio da Gaza. E avanza” (Il Foglio, 10.5.2005): ma prova a togliergli Batti e ribatti e devono trasportarlo in fretta per l’ennesima volta in clinica negli Usa. Pagliaccio!

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