Altro che mare. Noi andremo nei santuari

«In questi giorni l'impegno civile e sociale dei cattolici può tradursi proprio nella riscoperta delle radici cristiane dell'Europa»

L'astensione non può trasfomarsi in un motivo per andare al mare. Non per chi nella vita vuole entrarci per scorgerne l'impronta divina che porta in sé fin dal concepimento. Ad affermarlo con forza in questi mesi dai microfoni di Radio Maria è padre Livio Fanzaga, direttore dell'emittente, che da tempo ha lanciato una proposta concreta: vivere, nei giorni del referendum, dei «pellegrinaggi per la vita» nei santuari mariani. Alla scoperta proprio di quei valori che nei secoli hanno intessuto le radici cristiane dell'Europa, segnandone le strada di migliaia di «luoghi della fede».

Padre Livio, quando nasce questa proposta?

La nostra radio aveva posto da parecchio tempo, almeno dalla fine di novembre, l'astensione come scelta ipotetica davanti ai referendum sulla legge 40. La nostra voce fu ripresa anche da alcuni quotidiani nazionali. Ovviamente la nostra restava un'ipotesi, aperta alle indicazioni magisteriali. Ma la nostra idea si è trovata in piena sintonia con quella espressa dai vescovi italiani.

La conferma di una strada da seguire.

Certo, però io mi sono presto accorto che tale posizione poteva essere molto efficace sul piano pratico ma rischiava di essere una proposta che dava l'idea di un disimpegno da parte dei cattolici, se accolta in modo passivo. Era necessario lavorare per proporre un'astensione attiva e consapevole.

Come avete dato forma a questi due aggettivi?

Consapevole significava, al di là di ogni possibile via percorribile davanti al voto, infomata della posta in gioco. Per questo in questi sei mesi ai microfoni della nostra radio non è mai mancato il dibattito. Continui incontri e tavole rotonde hanno animato i nostri palinsesti.

L'astensione però deve essere anche attiva.

Certo, su questo fronte abbiamo sostenuto due tipi di proposte. A partire proprio da quella dimensione quotidiana che accompagna chi ci segue: la preghiera. A questa noi abbiamo invitato i nostri ascoltatori ad affiancare, il mercoledì e il venerdì, il digiuno a pane e acqua proprio per la vita e il referendum di domenica (domani ndr). In più abbiamo proposto di promuovere incontri di preghiera nelle comunità locali e di organizzare pellegrinaggi mariani per il giorno della vigilia del referendum e il giorno dell'apertura delle urne.

Perché proprio dei pellegrinaggi ai santuari?

Di certo non vanno sottovalutati gli incontri di preghiera in parrocchia. Ma oggi è diffusa la voglia, l'esigenza e la possibilità di viaggiare. Su questo comune sentire si innesta la proposta di recarsi proprio in quei luoghi che mostrano all'intero Vecchio Continente le sue radici cristiane e sono diffusi in modo capillare. Nella laica Francia ci sono milleduecento santuari mariani, in Italia cinquemila. La preghiera così si anima proprio in quei luoghi che hanno costruito la nostra cultura. E il pellegrinaggio, soprattutto in quest'occasione, può diventare il segno di un impegno civile e sociale.

Quale messaggio deriva per i temi della vita dalla spiritualità mariana?

La nostra proposta ha scelto di concentrare la sua attenzione su Maria e i santuari a lei dedicati non solo per il carisma e l'identità della nostra radio ma anche perché il Verbo, Gesù, è stato un embrione proprio nel grembo della Vergine. Maria è quindi la madre della vita e l'incarnazione, avvenuta per vie naturali, è l'esaltazione della maternità. La Madonna, accogliendo la vita e donandola al mondo, diventa il simbolo del suo valore assoluto.

Quali altri impegni avete proposto in questi giorni?

Abbiamo redatto un decalogo, semplice ed efficace, sui motivi del non voto. E abbiamo invitato, come impegno concreto, a diffonderlo. Inoltre abbiamo puntato la nostra attenzione su alcuni appuntamenti di preghiera come la marcia Macerata-Loreto e l'incontro dei gruppi mariani a Roma della settimana scorsa.

Quali riscontri avete avuto delle proposte fatte attraverso Radio Maria?

C'è stata una vera e propria mobilitazione, che ci ha fatto capire come fosse necessario non lasciare che l'astensionismo diventasse semplice assenza passiva. Domani (oggi ndr) alle 15 molti nostri sostenitori e gruppi di preghiera mariana si troveranno, ad esempio, a pregare e riflettere al santuario di Caravaggio.