Maria Paola Merloni e il Pellegrinaggio: «Sì, sarò presente anche quest'anno»

MACERATA - Il pellegrinaggio, una storia che continua, un fascino che cattura. Camminare a piedi di notte nella seconda domenica di giugno diventa un appuntamento immancabile anche per chi lo ha fatto l'anno scorso per la prima volta, rispondendo all'invito di un amico. E che amico: il vescovo don Giancarlo Vecerrica, il fondatore di questo gesto che si rinnova da 27 anni. Maria Paola Merloni (foto), presidente di Confindustria Marche, figlia primogenita di Vittorio Merloni, ha l'entusiasmo iniziale, quello di un anno fa. "E pensare – dice – che quando l'anno scorso sono arrivata a Loreto credevo che non l'avrei più fatto. Poi nel pomeriggio mi sono detta che l'anno dopo sarei stata di nuovo alla partenza a Macerata. La fatica è mentale, c'è qualche momento di crisi, tra le 2.30 e le 4 del mattino, per sonno, fame, freddo, ma prevalgono la voglia di arrivare, l'attesa di un traguardo, la speranza dell'arrivo. Il pellegrinaggio è l'espressione di un popolo che cresce di anno in anno in cui ognuno di noi porta con sé le proprie aspettative e i propri desideri. E' una notte di riflessione e anche di solidarietà. Tra chi cammina ci si aiuta; e magari attraverso piccoli gesti come l'offerta di un caffè o di una barretta energetica, nasce un colloquio tra persone che non si sarebbero mai incontrate". Come non si dimenticano le emozioni della partenza e dell'arrivo… "L'ingresso a Loreto è qualcosa di speciale, di unico: ti volti indietro, guardi gli ultimi tornanti prima della vista della Basilica e trovi un fiume di persone che ormai stanche fanno le stesse cose, lo stesso incedere, la stessa voce, tutti insieme. Per quest'anno vorrei coinvolgere anche mio padre Vittorio a camminare con me. Magari per i primi quattro-cinque chilometri. Sicuramente verrà al gesto iniziale della Messa". E' lì, allo stadio Helvia Recina di Macerata che parte il grande cammino notturno. E' da lì che partono le sensazioni e i ricordi. "Stupenda è – conclude Maria Paola Merloni – l'accoglienza dei paesi che attraversiamo di notte durante il pellegrinaggio: la gente resta in piedi lungo le strade ad aspettare, a battere le mani, a salutare, ad offrire un aiuto. Il pellegrinaggio non è solo una lunga camminata notturna, è qualcosa di più, che ti conquista e che ti fa desiderare che la vita sia proprio così. Fatica e sofferenza all'inizio, poi tanta solidarietà, speranza e infine grande gioia per quello che hai raggiunto".