Vi presentiamo Rose

In vista dell'imminente visita di Rose Busingye al 32° Pellegrinaggio, vi segnaliamo un articolo uscito sul nostro Bollettino "Amici del Pellegrinaggio" che spiega le ragioni per cui l'abbiamo invitata a testimoniarci la sua esperienza eccezionale.

 

Uganda, la vie en Rose
di Carlo Cammoranesi

Il Paese Uganda – Nonostante negli ultimi anni si sia registrato un discreto tasso di crescita del Pil, che tuttavia è legato agli ambiti tradizionali dell’agricoltura, dell’artigianato e del piccolo commercio, l’Uganda resta uno dei paesi più poveri del mondo, con un reddito medio pro capite di 380 dollari; secondo i dati disponibili il 44,4% delle persone non riesce a soddisfare adeguatamente i bisogni fondamentali, come cibo, casa, salute, istruzione. Oggi si stima che la popolazione abbia raggiunto i 30 milioni di abitanti con un tasso di crescita molto elevato del 3,5%, nonostante l’alta mortalità infantile e la forte diffusione dell’Aids. Il tasso di nuovi infetti cresce del 7% ogni anno, determinando una grave mortalità in età adulta, che provoca lo sgretolamento della struttura familiare.

AVSI, in collaborazione con il Permanent Centre for Education di Kampala, che ha già formato 13.969 persone dal 2002 ad oggi e che grazie alle Tende e alla partnership dell’Ong spagnola Cesal ha inaugurato la nuova bella sede lo scorso gennaio, vuole contribuire alla realizzazione di un centro educativo d’eccellenza attraverso la costruzione di una scuola secondaria nel quartiere povero di Kireka, alle porte della capitale, dove Rose Busingye, direttrice del Meeting Point International, lavora.

L’iniziativa nasce direttamente dalla sua preoccupazione educativa e da quella di un gruppo di genitori desiderosi con Rose che la scuola sia un punto di riferimento, un luogo dove gli insegnanti, insieme con gli allievi, possano vivere un’esperienza educativa e di crescita umana, dove la famiglia e la comunità di appartenenza del ragazzo siano co-protagonisti. E’ sempre più urgente infatti il bisogno di dare un’impostazione unitaria alla proposta educativa. Ciò risulta ancora più evidente a Kireka, quartiere che raccoglie persone provenienti da ogni parte dell’Uganda, di tribù diverse, spesso vittime di guerra o dell’emarginazione sociale generata dal diffondersi dell’Aids. “L’idea di costruire una nuova scuola – racconta Rose - nasce dal fatto che vedo che nessuno educa i ragazzi a riconoscere il loro valore e la loro dignità. Nelle scuole questo non succede, i ragazzi sono trattati male, ed escono che sono anche peggio degli altri. Io desidero che nell’incontro con l’educatore scoprano il loro valore e che l’educatore sia un compagno in questo, non un capo e gli studenti gli schiavi delle sue idee, come spesso invece avviene”.

Il progetto - La scuola, che ospiterà 600 ragazzi, verrà realizzata in diverse fasi e ospiterà 12 classi, 2 per ognuno dei sei anni di scuola secondaria. Questo significa che la media di alunni per classe sarà di 50 ragazzi, contro la media nazionale dei 90. Anche in questo caso si tratta di una scelta precisa e voluta, intesa a favorire un rapporto il più possibile personale tra insegnante, allievo e famiglia. La struttura scolastica comprenderà anche 6 laboratori, la biblioteca, la sala professori, un’aula riunioni, l’aula magna e tutti i servizi connessi. Spetterà al Permanent Centre for Education di Kampala la formazione degli insegnanti e del personale della scuola, con l’intento di trasmettere una modalità di insegnamento che non si limita a far conoscere tecniche preconfezionate, ma un’ipotesi di comprensione della realtà e di azione su di essa.


L'esperienza del Meeting Point è stata anche oggetto di un recente cortometraggio "Greater", diretto da Emmanuele Exitu e premiato all'Audience Award al New York Aids Film Festival del 2007 e a Cannes 2008 da Spike Lee. Ecco il cortometraggio, disponibile in inglese sul Web.